terça-feira, 29 de maio de 2012

Józef Kowalski, e 5 jovens Companheiros - Mártires



Io devo essere un salesiano santo, come fu santo il mio padre Don Bosco. O mio buon Gesù, dammi una volontà perseverante, ferma, forte perché io possa perseverare nelle mie sante risoluzioni e possa raggiungere il mio sommo ideale, la santità, che mi sono prefisso. Io posso e devo essere santo. "In te Domini speravi, non confundar in aeternum". O mio Gesù, aiutami con la tua santa grazia, perché senza di Te non riuscirò a fare niente, ma tutto posso con Te che me fortifichi.

Gesù, a Te mi dedico totalmente, a Te do il mio povero cuore che pure, Gesù, desidera fortemente amarti, donarsi e consacrati a te. Gesù, fa' che io non mi allontani mai da Te e che fino alla morte sia fedele a Te e che io mantenga fedelmente il giuramente fatto: "Piuttosto morire che offenderti con un minimo peccato". O Dio, abbi pietà di me. Dammi il tuo amore e con esso mi darai tutto.

Nei presenti avvenimenti politici e guerreschi, quando pare che tutto è congiurato contro di noi e agisce al nostro definitivo sterminio e spegne l'ultimo raggio della speranza, "Dio veglia sopra tutte le cose e senza la sua volontà non succede niente". Questo importante pensiero deve riempirme di pace anche allora quando sarà necessario dare la vita per una cosa di rilievo. Questo sarà una vera felicità e grande guadagno.

Siete tranquilli, sono nelle mani di Dio. Voglio assicurarvi che sento ad ogni passo la forza di Dio. Nonostante la presente situazione, io sono felice e totalmente tranquillo; sono persuaso che dovunque mi trovi e qualsiasi cosa mi succeda, tutto proviene dalla paterna Provvidenza di Dio che in modo giustissimo dirige le sorti di tutte le nazioni e di tutti gli uomini.

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Dagli "Appunti riservati" (anni 1930-1940) e dalla "Lettera ai genitori" (1941)
del Beato Józef Kowalski, sacerdote 

Come unico pane (Giovanni M. Rossi)


Come unico pane anche noi qui formiamo un solo corpo;
perché tutti mangiamo il pane vivo di Cristo.
E’ questa la vita per noi, è questa la gioia:
il vivere uniti con Cristo facendo la Chiesa.

Per un’unica fede noi crediamo a questa santa cena;
e cantiamo all’amore di un Dio fattosi carne.
E’ questa la vita per noi, è questa la gioia:
il vivere uniti con Cristo facendo la Chiesa.

Siamo quelli di sempre, ma l’amore di Cristo ci trasforma;
e vogliamo gridarlo a chi ricerca la pace.
E’ questa la vita per noi, è questa la gioia:
il vivere uniti con Cristo facendo la Chiesa.

Siamo quelli che ha scelto per portare la vita ai suoi fratelli:
noi saremo la voce di Cristo, Dio e uomo.
E’ questa la vita per noi, è questa la gioia:
il vivere uniti con Cristo facendo la Chiesa.

segunda-feira, 28 de maio de 2012

Il Comico (Sai Che Risate) - Cesare Cremonini


Sono stato anche normale,
in una vita precedente
m'hanno chiesto "che sai fare?"
"So far ridere la gente",
menomale
che non ho fatto il militare.
Si, menomale,
sai che risate.

C'è chi non conosce Dante,
chi c'ha tutto da imparare,
chi è felice quando piange,
chi si veste da soldato a carnevale,
io mi nascondo tra la gente,
si, a carnevale non so che fare.

Tu vestita da bambina,
prigioniera, vuoi scappare
da una perfida regina
così seria da star male.
Non so dirti una parola,
non ho niente di speciale,
ma se ridi poi vuol dire
che una cosa la so fare
se mi lancio in un'aiuola,
casco e non mi faccio
male.

E l'occhio ride ma ti piange il cuore,
sei così bella ma vorresti morire,
sognavi di essere trovata
su una spiaggia di corallo una mattina
dal figlio di un pirata,
chissà perché ti sei svegliata.

Si rincorrono i ricordi
come cani nel cortile
e tu nemmeno te ne accorgi,
come un fesso vorrei farti innamorare,
no ti prego non andare,
se puoi rimani
fino a domani

qui, vestita da bambina,
prigioniera, vuoi scappare
da una perfida regina,
col tuo principe immortale.
Non so dirti una parola
non ho niente di speciale,
ma se ridi poi vuol dire
che una cosa la so fare,
se mi lancio in un'aiuola,
casco e non mi faccio.

E l'occhio ride ma ti piange il cuore,
sei così bella ma vorresti morire,
sognavi di essere trovata
su una spiaggia di corallo una mattina
dal figlio di un pirata,
chissà perché ti sei svegliata.

E il mondo ride se mi piange il cuore,
sei così bella ma vorresti sparire
in mezzo a tutte queste facce
come se con te sparisse anche il dolore,
senza lasciare tracce.

E l'occhio ride ma ti piange il cuore.
Sognavi di essere trovata
su una spiaggia di corallo una mattina
dal figlio di un pirata,
chissà perché ti sei svegliata.


Seja eu quem for, sou a ti manifesto, Senhor (Santo Agostinho)


Que eu te conheça, ó conhecedor meu! Que eu também te conheça como sou conhecido! Tu, ó força de minha alma, entra dentro dela, ajusta-a a ti, para a teres e possuíres sem mancha nem ruga. Esta é a minha esperança e por isso falo. Nesta esperança, alegro-me quando sensatamente me alegro. Tudo o mais nesta vida tanto menos merece ser chorado quanto mais é chorado, e tanto mais seria de chorar quanto menos é chorado. Eis que amas a verdade, pois quem a faz, chega-se à luz. Quero fazê-la no meu coração, diante de ti, em confissão, com minha pena, diante de muitas testemunhas.

A ti, Senhor, a cujos olhos está a nu o abismo da consciência humana, que haveria de oculto em mim, mesmo que não quisesse confessá-lo a ti? Eu te esconderia a mim mesmo, e nunca a mim diante de ti. Agora, porém, quando os meus gemidos testemunham que eu me desagrado de mim mesmo, enquanto tu refulges e agradas, és amado e desejado, que eu me envergonhe de mim mesmo, rejeite-me e te escolha! Nem a ti nem a mim seja eu agradável, anão ser por ti.

Seja eu quem for, sou a ti manifesto e declarei com que proveito o fiz. Não o faço por palavras e vozes corporais, mas com palavras da alma e clamor do pensamento. A tudo o teu ouvido escuta. Quando sou mau, confessá-lo a ti nada mais é do que não o atribuir a mim. Quando sou bom, confessá-lo a ti nada mais é do que não o atribuir a mim. Porque tu, Senhor, abençoas o justo, antes, porém, o justificas quando ímpio. Na verdade minha confissão, ó meu Deus, faz-se diante de ti em silêncio e não em silêncio porque cala-se o ruído, clama o afeto.

Tu me julgas, Senhor, porque nenhum dos homens conhece o que há no homem a não ser o espírito do homem que nele está. Há, contudo, no homem algo que nem o próprio espírito do homem, que nele está, conhece. Tu, porém, Senhor, conheces tudo dele, pois tu o fizeste. Eu, na verdade, embora diante de ti me despreze e me considere pó e cinza, conheço algo de ti que ignoro de mim.

É certo que agora vemos como em espelho e obscuramente, ainda não face a face. Por isto enquanto eu peregrino longe de ti, estou mais presente a mim do que a ti e, no entanto, sei que és totalmente impenetrável, ao passo que ignoro a que tentações posso ou não resistir. Mas aí está a esperança, porque és fiel e não permites sermos tentados acima de nossas forças e dás, com a tentação, a força para suportá-la.

Confessarei aquilo que de mim conheço, confessarei o que desconheço. Porque o que sei de mim, por tua luz o sei; e o que de mim não sei, continuarei a ignorá-lo até que minhas trevas se mudem em meio-dia diante de tua face.

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Liturgia das Horas - Ofícios Leituras - 8ª Semana Tempo Comum - Terça-feira
Do Livro das Confissões, de Santo Agostinho, bispo do século V

sexta-feira, 25 de maio de 2012

terça-feira, 22 de maio de 2012

Oração a Santa Rita de Cássia

(corpo incorrupto de Santa Rita, em Cascia)


Sob o peso e nas angústias da dor recorro a vós
a quem todos chamam a Santa dos impossíveis,
com toda Fé esperando vosso pronto socorro.
Livrai meu pobre coração das angústias que por toda a parte o oprimem;
e restituí a calma a este espírito que geme sob o peso das atribulações.
Já que são inúteis todos os meios para trazer-me alívio,
ponho toda a minha confiança em vós,
que fostes escolhida por Deus como advogada nos casos desesperados.
Óh admirável esposa do Crucificado.
intercedei agora e sempre pelas minhas necessidades.
Amém.

Dio è morto (Fiorella Mannoia)



Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già, dentro alle notti che dal vino son bagnate,
dentro alle stanze da pastiglie trasformate,
lungo alle nuvole di fumo del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
e un dio che è morto,
ai bordi delle strade dio è morto,
nelle auto prese a rate dio è morto,
nei miti dell' estate dio è morto...

Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell' eroe
perchè è venuto ormai il momento di negare
tutto ciò che è falsità, le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto,
l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un dio che è morto,
nei campi di sterminio dio è morto,
coi miti della razza dio è morto
con gli odi di partito dio è morto...

Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano,
a una rivolta senza armi, perchè noi tutti ormai sappiamo
che se dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo dio è risorto,
nel mondo che faremo dio è risorto...

segunda-feira, 21 de maio de 2012

ORA (Lorenzo Jovanotti)


dicono che è vero che ad ogni entusiasmo
corrisponde stessa quantità di frustrazione

non c’è montagna più alta
di quella che non scalerò
non c’è scommessa più persa
di quella che non giocherò

-  ora  -

sexta-feira, 18 de maio de 2012

Preghiera a Sant'Antonio per una vita cristiana santa


Sant'Antonio,
modello di grande santità
aiutami a vivere da vero cristiano,
fedele alla grazia e alle promesse del mio battesimo.
Tu vedi quante sono le difficoltà e i pericoli che mi circondano:
fa' che io possa vincere tutte le suggestioni del male e del peccato
e abbia la forza di testimoniare sempre con coraggio la mia fede.
Ottienimi un cuore capace di amare Dio al di sopra di tutte le cose,
un cuore pronto ad accettare la santa volontà del Signore
anche quando mi chiede il sacrificio e la rinuncia.
Apri la mia anima all'amore generoso e sincero verso i miei fratelli,
in modo che non mi chiuda mai in me stesso,
ma sia disposto a servire il mio prossimo,
a consolare chi soffre, ad aiutare chi è nel bisogno.
Intercedi per me,
sostienimi con il tuo esempio,
affinché io possa vivere e morire nella grazia e nell'amicizia di Dio.
Amen.

terça-feira, 15 de maio de 2012

Salve Madre dell'Amore (Domenico Machetta)



Salve madre dell'Amore!
Salve fonte della Vita!
Come una mamma vivi accanto a noi, come una mamma!
Sentiremo il tuo amore
se seguiremo la tua voce, se vestiremo la tua forza,
cambieremo il mondo, Maria!

Tu sei come noi, tu fiore della terra, tu sei tra noi la madre di Dio!

Resta in mezzo a noi, tu sorriso della terra; attorno a te la fede ci unirà!

segunda-feira, 14 de maio de 2012

Os cristãos no mundo


Os cristãos não se diferenciam dos outros homens nem pela pátria nem pela língua nem por um gênero de vida especial. De fato, não moram em cidades próprias, nem usam linguagem peculiar, e a sua vida nada tem de extraordinário. A sua doutrina não procede da imaginação fantasista de espíritos exaltados, nem se apóia em qualquer teoria simplesmente humana, como tantas outras.

Moram em cidades gregas ou bárbaras, conforme as circunstâncias de cada um; seguem os costumes da terra, quer no modo de vestir, quer nos alimentos que tomam, quer em outros usos; mas o seu modo de viver é admirável e passa aos olhos de todos por um prodígio. Habitam em suas pátrias, mas como de passagem; têm tudo em comum como os outros cidadãos, mas tudo suportam como se não tivessem pátria. Todo país estrangeiro é sua pátria e toda pátria é para eles tera estrangeira. Casam-se como toda gente e criam seus filhos, mas não rejeitam os recém-nascidos. Têm em comum a mesa, não o leito.

São de carne, porém, não vivem segundo a carne. Moram na terra, mas sua cidade é no céu. Obedecem às leis estabelecidas, mas com seu gênero de vida superam as leis. Amam a todos e por todos são perseguidos. Condenam-nos sem os conhecerem; entregues à morte, dão a vida. São pobres, mas enriquecem a muitos; tudo lhes falta e vivem na abundância. São desprezados, mas no meio dos opróbrios enchem-se de glória; são caluniados, mas transparece o testemunho de sua justiça. Amaldiçoam-nos e eles abençoam. Sofrem afrontas e pagam com honras. Praticam o bem e são castigados como malfeitores; ao serem punidos, alegram-se como se lhes dessem a vida. Os judeus fazem-lhes guerra como a estrangeiros e os pagãos os perseguem; mas nenhum daqueles que os odeiam sabe dizer a causa do seu ódio.

Numa palavra: os cristãos são no mundo o que a alma é no corpo. A alma está em todos os membros do corpo; e os cristãos em todas as cidades do mundo. A alma habita no corpo, mas não provém do corpo; os cristãos estão no mundo, mas não são do mundo. A alma invisível é guardada num corpo visível; todos vêem os cristãos, pois habitam no mundo, contudo, sua piedade é invisível. A carne, sem ser provocada, odeia e combate a alma, só porque lhe impede o gozo dos prazeres; o mundo, sem ter razão para isso, odeia os cristãos precisamente porque se opõem a seus prazeres.

A alma ama o corpo e seus membros, mas o corpo odeia a alma; também os cristãos amam os que os odeiam. Na verdade, a alma está encerrada no corpo, mas é ela que contém o corpo; os cristãos encontram-se detidos no mundo como numa prisão, mas são eles que abraçam o mundo. A alma imortal habita numa tenda mortal; os cristãos vivem como peregrinos em moradas corruptíveis, esperando a incorruptibilidade dos céus. A alma aperfeiçoa-se com a mortificação na comida e na bebida; os cristãos, constantemente mortificados, vêem seu número crescer dia a dia. Deus os colocou em posição tão elevada que lhes é impossível desertar.

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Da Carta a Diogneto (N. 5-6: Funk 1, 317-321, séc. II)

Cristo é o vínculo da unidade



Estamos unidos ao Espírito Santo por participação.
De fato, se de uma vez por todas
abandonamos a vida puramente natural
e obedecemos às leis do espírito,
é claro que, deixando de lado a nossa vida anterior
e unindo-nos ao Espírito Santo,
adquirimos uma configuração espiritual
e, até certo ponto,
transformamos em outra a nossa natureza.
Assim já não somos simplesmente homens,
mas filhos de Deus e habitantes do céu,
pelo fato de nos termos tornado participantes da natureza divina.
Todos, portanto, somos um só no Pai, no Filho e no Espírito Santo.
Um só, repito, pela identidade de condição,
um só pela união da caridade,
pela comunhão do corpo sagrado de Cristo
e pela participação do único Espírito Santo.

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Liturgia das Horas – Ofício da Leituras – 6ª Semana da Páscoa – Terça-feira
Do Comentário sobre o Evangelho de João,
de São Cirilo de Alexandria (bispo do séc. V)

sexta-feira, 4 de maio de 2012

Muitas veredas, um só caminho


Este é o caminho, caríssimos, onde encontramos nossa salvação:
Jesus Cristo, o pontífice de nossas oferendas,
nosso defensor e arrimo nas fraquezas.
Por ele nossos olhos se voltam para as alturas dos céus;
por ele contemplamos, como num espelho,
o rosto puríssimo e sublime de Deus;
por ele abrem-se os olhos de nosso coração;
por ele a nossa inteligência, insensata e obscurecida, desabrocha para a luz.
Asseguremos a salvação de todo o corpo
que formamos em Cristo Jesus,
e cada um se submeta ao seu próximo
conforme o dom da graça que lhe foi concedido.
O forte proteja o fraco e o fraco respeite o forte;
o rico seja generoso para com o pobre
e o pobre agradeça a Deus por ter dado alguém que o ajude na pobreza.
O sábio manifeste sua sabedoria não por palavras, mas por boas obras;
o humilde não dê testemunho de si mesmo, mas deixe que outro o faça.
Quem é casto de corpo não se vanglorie,
sabendo que é Deus quem lhe dá o dom da continência.

(Da Carta aos Romanos, de São Clemente Romano, Papa, séc. I)
(Liturgia das Horas - Ofício das Leituras - Sexta-feira - IV Semana Páscoa)